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La casa è la dimensione più intima di una famiglia, il posto dove una famiglia custodisce i suoi segreti e la propria vita. In cambio dell’accesso che mi date al vostro mondo, mi sembra doveroso raccontarvi un pò di chi sono e del perché ho scelto il reportage di famiglia.
Rifletto spesso sul fatto che, in questo lavoro, le famiglie debbano lasciar entrare in casa propria me, ovvero una sconosciuta ed in effetti, con i bambini presenti, la cosa potrebbe destare qualche preoccupazione, inoltre il fatto di aprirsi con un estraneo potrebbe risultare difficile.
Le apparenze e la finzione
Radicata in me c’è la non tolleranza della finzione e delle false apparenze. Prima di essere mamma non avevo la minima idea di cosa avrebbe significato un figlio (e poi due) che gironzolano per casa. Fino ad allora la società mi aveva fatto credere che i bambini erano puliti, profumati, erano sempre sorridenti, che dormissero e, non ultimo, ho scoperto che tutti quelli che avevano avuto figli prima di me, anche loro, mi avevano mentito. Diventata mamma, ho scoperto che la casa è un organismo vivente che pulsa insieme alle nostre emozioni, le nostre tensioni, i nostri rimandare per la stanchezza, e nel caos si riempie di colori che disegnano la nostra quotidianità… non un catalogo di design. Questo è il primo dei motivi per cui mi sono avvicinata al documentario di famiglia.
Il confronto con altre famiglie
Ho sentito il bisogno di confronto, sapevo che non ero sola, ed attraverso il reportage di famiglia ho capito di poter aiutare le persone, che la pensano come me, a trovare il bello in quello che abbiamo, senza dover far finta di essere sempre perfetti, lavati e profumati, senza filtro “bellezza”.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Siate sinceri, una doccia al giorno con i figli piccoli a volte è un bene di lusso, oppure no? La vita dopo i figli cambia radicalmente, mi piace il poter mostrare che possiamo supportarci a vicenda nel caos quotidiano.
Umorismo ed ironia
Se vi chiedessi cos’è per voi il reportage di famiglia, la maggior parte di voi mi risponderebbe “fotografie non posate di noi in casa o al parco”, in poche parole, traducendolo, si tratterebbe di una normale fotografia di voi nel vostro quotidiano o nel mentre fate qualcosa che vi piace.
Ebbene no! Per me non è solamente questo!
Ho sempre avuto un lato di me che pensava cose che gli altri spesso non capivano o non apprezzavano, un lato di me che possiamo definire ironico. Mi vedevano come quella che pensa cose strane o che vuol sempre scherzare, anche mia nonna mi diceva sempre che per me la vita era sempre un gioco. Ecco, in questa fotografia ho potuto trovare un modo per esprimere quel lato di me che a parole non sono mai stata capace di trasmettere.
Libertà di espressione
Sono costantemente in ascolto ed alla ricerca di quelle che può essere identificato come il mio modo di vedere. Per concludere quindi, aggiungo ai motivi per cui ho scelto il reportage di famiglia, la libertà di poter esprimere quello che sento attraverso le mie visioni.
E tu, perché fai quello che fai?
Mi piacerebbe molto sapere se voi, nel vostro piccolo, vi siete mai chiesti il perché fate quello che fate, o il perché vorreste cambiarlo. Sarebbe bello condividere i motivi di tutti e trovarvi magari anche ispirazione.
Se vuoi conoscermi meglio, scrivimi o chiamami e sarò felice di raccontarti dal vivo il perché ho scelto il reportage come mia specializzazione, oppure, se siete curiosi di sapere quali servizi realizzo, andate a leggere qui.